Sviluppo sostenibile, il punto dell’ASviS a metà del percorso dell’Agenda 2030

Pubblicato Lunedì, 23 ottobre 2023

È ora di trasformare le promesse in atti concreti, ma il tempo a disposizione è molto limitato. A metà del percorso verso l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’Italia mostra forti ritardi e rischia di non rispettare gli impegni assunti nel 2015 in sede Onu. Questo il quadro tratteggiano nell’ottavo Rapporto “L’Italia e gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”, realizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e presentato lo scorso 19 ottobre. Il Rapporto 2023 fornisce un quadro delle iniziative introdotte finora nel mondo, in Europa e in Italia a favore dello sviluppo sostenibile, permettendo di fare una valutazione ragionata sullo stato di progressione verso i 17 Obiettivi e individuando gli ambiti che richiedono azioni decise ed immediate. 

Rispetto al 2010, per otto dei 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs) si registrano contenuti miglioramenti, per sei la situazione è peggiorata e per tre è stabile. Guardando ai 33 Target valutabili con indicatori quantitativi, solo per otto si raggiungerà presumibilmente il valore fissato per il 2030, per quattordici sarà molto difficile o impossibile raggiungerlo, per nove si registrano andamenti contraddittori, per due la mancanza di dati impedisce di esprimere un giudizio. I ritardi accumulati potrebbero essere in parte recuperati, a patto che si proceda con urgenza a interventi e riforme così come l’Italia si è impegnata a fare nel corso del Summit Onu del 18-19 settembre scorso. 

L’Italia è quindi lontana dal raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, ma in linea con la situazione generale: secondo l’Onu, guardando ai Target dell’Agenda 2030 per cui sono disponibili dati affidabili, solo nel 12% dei casi si è sulla buona strada per raggiungere i valori obiettivo. Più della metà, invece, nonostante qualche progresso, sono “moderatamente o gravemente fuori strada” e circa il 30% non ha fatto registrare alcun avanzamento o si trova oggi in una condizione peggiore di quella del 2015. A livello di Unione Europea, gli indicatori dell’ASviS mostrano come dal 2010 in avanti ci siano stati progressi per gran parte degli Obiettivi, ma in vari casi si tratta di miglioramenti contenuti e ancora insufficienti per centrare i Target dell’Agenda 2030 entro questa decade. Inoltre, si nota una riduzione delle disuguaglianze tra Paesi nel conseguimento degli Obiettivi solo per otto di essi, mentre per tre le distanze sono rimaste costanti e per cinque sono addirittura aumentate.

Per approfondimenti, consulta il Rapporto ASviS “L’Italia e gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”.