Trattati UE, le proposte di riforma degli eurodeputati

Pubblicato Lunedì, 13 novembre 2023

Sarà votata i prossimi 20-23 novembre durante la sessione plenaria del Parlamento europeo la relazione sulla riforma dei trattati Ue presentata dalla commissione per gli affari costituzionali. Il testo approvato costituirà il contributo del Parlamento ad una Convenzione per la revisione dei trattati dell'Unione.

Tra le proposte contenute nella relazione, i deputati hanno previsto un sistema bicamerale più pronunciato che rafforzerebbe il ruolo del Parlamento e cambierebbe i meccanismi di voto nel Consiglio, portando il Parlamento a ottenere un pieno diritto di iniziativa legislativa e diventare un colegislatore per il bilancio a lungo termine della UE.

I deputati chiedono inoltre l'inversione degli attuali ruoli del Consiglio e del Parlamento nell'elezione del presidente della Commissione - che verrebbe ribattezzata “Esecutivo europeo”-, per cui il Parlamento nominerebbe in futuro il presidente della Commissione con l’assenso del Consiglio europeo. Propongono inoltre di consentire al presidente della Commissione di scegliere i suoi membri in base alle preferenze politiche, garantendo al tempo stesso l'equilibrio geografico e demografico.

Il progetto di relazione prevede anche l'introduzione del referendum a livello europeo su questioni rilevanti per le azioni e le politiche dell'Unione (compresa l'approvazione delle proposte di riforma del Trattato in questione) e il rafforzamento dei meccanismi partecipativi esistenti.

I deputati vogliono stabilire una competenza esclusiva dell’Unione per l’ambiente e la biodiversità e competenze condivise in materia di sanità pubblica, protezione civile, industria e istruzione. Propongono l'avanzamento delle competenze condivise dell'Unione nei settori dell'energia, degli affari esteri, della sicurezza esterna e della difesa, della politica delle frontiere esterne nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia e delle infrastrutture transfrontaliere.

Proposte di riforma riguardano inoltre i settori di politica estera, di sicurezza e di difesa; mercato unico, economia e bilancio; un protocollo di progresso sociale; formazione scolastica; commercio e investimenti; non discriminazione; clima e ambiente; politica energetica; lo spazio di libertà, giustizia e sicurezza; migrazione.


Per conoscere maggiori dettagli consulta la pagina del Parlamento europeo dedicata al processo di riforma dei trattati