UE, uno studio del Parlamento UE sulle sfide globali da affrontare

Pubblicato Lunedì, 04 marzo 2024

Ci sono ambiti economici e sociali in cui le potenzialità dell’Europa non sono ancora state pienamente espresse e intensificare investimenti su questi porterebbe un vantaggio per l’intera comunità. Nello studio condotto dall’EPRS, il servizio di ricerca del Parlamento europeo, “Dieci settori in cui l'Europa potrebbe fare di più per te”, vengono evidenziati quegli ambiti sui quali una risposta collettiva europea nei prossimi dieci anni potrebbe contribuire ad affrontare sfide globali, generando benefici per un valore fino a 3.000 miliardi di euro all'anno per l’intera UE.

In base ai lavori del Parlamento europeo nel corso della legislatura 2019-2024, questa ricerca ha individuato azioni in dieci settori strategici che potrebbero sfruttare il potenziale ancora inespresso dell'Europa, senza dover ricorrere a una modifica dei Trattati: occupazione e coesione, ricerca, istruzione e cultura, trasformazione verde, trasformazione digitale, salute, unione economica e monetaria, mercato unico e trasporti, parità di genere e diritti civili, azione esterna e difesa, giustizia e stato di diritto.

Nella ricerca, ad esempio nel campo dell’occupazione e coesione, si rileva che i tassi di occupazione nelle regioni della UE variano tra il 46% e il 90%; alcuni territori, soprattutto nelle zone rurali, devono far fronte allo spopolamento, alla contrazione della forza lavoro e alla fuga di cervelli, che comporta la perdita di lavoratori altamente qualificati: la UE potrebbe affrontare le disuguaglianze migliorando la spesa per la coesione e orientando maggiormente tale spesa verso le comunità che ne hanno più bisogno.

Nel mercato del lavoro permangono disuguaglianze di genere, su questo punto lo studio suggerisce che la UE potrebbe, ad esempio, promuovere un sostegno finanziario per i familiari che forniscono assistenza non retribuita, introdurre norme e certificazioni per le strutture dedicate per all'infanzia e all’assistenza a lungo termine, con investimenti in strutture di assistenza e formazione.

Per maggiori dettagli, consulta lo studio EPRS “Dieci settori in cui l'Europa potrebbe fare di più per te”.