UE, la valutazione di fine mandato sulle sei priorità della Commissione von der Leyen

Pubblicato Venerdì, 03 maggio 2024

Il Green Deal europeo è la priorità per la quale la Commissione europea ha avanzato il maggior numero di proposte nel corso del suo mandato, ma le altre priorità registrano tassi più elevati di iniziative effettivamente adottate. Il dato è riportato nel documento stilato dall’EPRS (Servizio Ricerca del Parlamento europeo) che analizza il modo in cui la Commissione europea ha rispettato l'agenda politica definita dalla presidente Ursula von der Leyen e dal suo collegio di commissari, entrati in carica nel dicembre 2019, e gli impegni assunti nel corso degli anni per affrontare questioni inattese, crisi e sfide.

Al Green Deal europeo sono state dedicate 167 iniziative; le altre priorità – "Un'Europa pronta per l'era digitale", "Un'economia al servizio delle persone", "Un'Europa più forte nel mondo", "Promuovere il nostro stile di vita europeo" e "Un nuovo impulso alla democrazia europea" hanno registrato tassi più elevati di iniziative effettivamente adottate, che vanno dal 52% al 60%, e che nel caso della priorità "Promuovere il nostro stile di vita europeo" è arrivato all'82%.

La Commissione von der Leyen ha annunciato un totale di 661 iniziative previste. In termini concreti, l'EPRS rileva che quattro proposte su cinque (526) sono state presentate e, per quelle che sono proposte legislative, i colegislatori hanno iniziato a lavorare. Delle 526 richieste, più della metà (301) sono già state adottate dai colegislatori o dalla Commissione stessa per le iniziative non legislative (come strategie, piani d'azione e altre comunicazioni, pari a circa un quinto del totale).

Altri 97 (18 %) sono prossimi all'adozione, e alcuni di essi potrebbero essere adottati ancora nel corso di questa legislatura. Il resto (102, pari al 19 %) sta procedendo il proprio iter legislativo e non raggiungerà l'adozione entro questa legislatura.

Per maggiori informazioni, consulta lo studio EPRS “The six policy priorities of the von der Leyen Commission”.