Lavoro, l’influenza dei cambiamenti demografici e della migrazione nella UE

Pubblicato Lunedì, 28 aprile 2025

I cambiamenti demografici stanno aggravando la carenza di manodopera in vari settori e livelli di competenza, rappresentando una minaccia per la transizione verde e digitale della UE, la competitività e i servizi pubblici. Questo è l’assunto da cui parte lo studio dell’EPRS (Servizio Ricerche del Parlamento europeo) “Demographic changes and labour migration within the EU”, che evidenzia come le politiche europee stiano spostando il proprio focus dall'invecchiamento alla longevità dei cittadini per limitare i rischi delle trasformazioni in atto.

Il cambiamento demografico in tutta l’Unione europea è particolarmente avvertito in settori già alle prese con una carenza di manodopera ed attrarre lavoratori stranieri qualificati potrebbe rappresentare una soluzione, ma a condizione di trovare un giusto bilanciamento tra la necessità di reclutare persone e il controllo dei flussi migratori irregolari.

Tenendo conto di questo quadro generale, la UE ha iniziato a includere le preoccupazioni demografiche nella definizione delle politiche: tra le iniziative specifiche avviate a sostegno degli Stati membri, ad esempio, figurano il pacchetto sulla mobilità dei talenti, che integra il pacchetto sulle competenze e i talenti, e il Nuovo Patto sulla migrazione e l'asilo. 

Il Parlamento europeo ha spesso chiesto di riconoscere la sfida demografica come una priorità assoluta per l'Unione, insieme alle questioni climatiche e alla transizione digitale. In una risoluzione del 2021, i deputati hanno chiesto l'elaborazione di norme UE che riconoscano le qualifiche dei lavoratori migranti in modo più rapido, equo ed efficiente.

La risoluzione del Parlamento del 2021 sull'inversione delle tendenze demografiche nelle regioni dell'UE utilizzando gli strumenti della politica di coesione ha ricordato: "la necessità di strategie volte a invertire la migrazione della forza lavoro a livello UE, nazionale e regionale". Ha inoltre invitato "le autorità locali, regionali, nazionali e dell'UE a sviluppare politiche che aumentino l'attrattività delle loro regioni in termini di opportunità di lavoro e ad affrontare la fuga di cervelli nelle regioni di provenienza attraverso la prevenzione, la mitigazione e risposte appropriate, anche utilizzando gli strumenti forniti dalla politica di coesione". 

Il Parlamento UE ha inoltre esortato gli Stati membri a utilizzare i fondi dell'Unione per sostenere la creazione di posti di lavoro di qualità, promuovere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata e offrire opportunità di lavoro nelle regioni a rischio di spopolamento. Come pure ha invitato la Commissione europea a includere un indicatore sulle carenze di competenze nel monitoraggio del semestre europeo.

Per maggiori informazioni, consulta lo studio “Demographic changes and labour migration within the EU”.