"Giovani e lavoro", a Roma un convegno sulla situazione occupazionale

Pubblicato Lunedì, 19 dicembre 2011

Si è tenuto a Roma il convegno "Giovani e lavoro: nuovi percorsi di apprendimento e possibili misure a sostegno dell'occupazione", organizzato dal Ministero del Lavoro, a cui hanno preso parte rappresentanti provenienti dalla Commissione europea, dalle Regioni, da Unioncamere, dagli enti locali, nonché giovani manager, imprenditori e rappresentanti del mondo universitario. Il convegno ha permesso di fare il punto sulle possibilità occupazionali per i giovani, facendo emergere la necessità di programmare interventi specifici orientati verso un'integrazione tra politiche di formazione e lavoro, che permettano l'acquisizione di competenze richieste dal mercato occupazionale.
In apertura dei lavori Paola Paduano, direttore generale della DG per le politiche attive e passive del lavoro del Mlps ha delineato l'attuale situazione occupazionale in Italia, nonché le difficoltà incontrate dai giovani per accedere al mercato del lavoro. Su tale tema ha ravvisato come alcuni strumenti, quali il Progetto Excelsior, un sistema informativo di indagine utile al monitoraggio della domanda d'ingresso nel mercato del lavoro, possano aiutare a migliorare l'occupazione. Inoltre, ha rilevato come le politiche occupazionali e giovanili, siano ormai tra le maggiori priorità sia a livello nazionale che europeo, come d'altronde testimoniano gli obiettivi della strategia Europa 2020. Il direttore generale per l'Occupazione, affari sociali e pari opportunità della Commissione europea Michel Laine, ha presentato alcuni dati statistici inerenti la situazione lavorativa giovanile nella UE che mostrano come forti siano le differenze da Paese a Paese, evidenziando in particolare, come l'Italia sia in ritardo rispetto ai Paesi europei "virtuosi". Sotto tale profilo, Laine ha sottolineato come in molti Paesi della Ue quasi la metà del Fse venga destinato ai giovani mentre in Italia solo il 15 %. Pertanto ha auspicato un maggiore impegno su questo versante da parte dell'Italia, nonostante molto sia già stato fatto grazie al Fse.
Sono, inoltre, intervenuti al dibattito alcuni rappresentanti delle Regioni. In particolare, Elda Zofrea, della Regione Calabria, ha rilevato come nella sua regione vi sia un forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro e ciò nonostante, il Fse venga destinato per lo più a politiche in favore dei disoccupati piuttosto che dei giovani. Peraltro, ha sottolineato come per favorire lo sviluppo del capitale umano vengano utilizzati frequentemente gli strumenti del tirocinio e dell'apprendistato.
Claudia Claudi della Regione Puglia ha evidenziato come la sua Regione, per dare una risposta ai giovani in questo periodo di crisi, si sia affidata soprattutto al Piano straordinario del lavoro, finanziato con le risorse di natura comunitaria e nazionale.
Infine Mauro Terzoni ha evidenziato come la Regione Marche si stia indirizzando verso iniziative più concrete rispetto al passato, partendo dalle esigenze espresse dalle imprese ed effettuando una integrazione tra fondi regionali e Fse, in modo da poter massimizzare al meglio le risorse.
N.I.