Rapporto Isfol 2012, le competenze per l’occupazione e la crescita

Pubblicato Giovedì, 28 giugno 2012

Studiare paga ma in Italia paga meno a causa della difficile congiuntura economica che, mentre nei principali Paesi europei ha stimolato produzioni, servizi e occupazioni, in Italia ha rallentato l'investimento in capitale umano. Questo è ciò che emerge dal Rapporto Isfol 2012 presentato stamattina presso la Camera dei Deputati.
Nonostante i lavori altamente specializzati siano diminuiti quasi del 2%, il vantaggio fornito dall'istruzione in termini di occupabilità rimane evidente: Nel 2011 il tasso di disoccupazione degli individui poco scolarizzati si attesta su livelli doppi rispetto a quelli registrati per coloro che possiedono un titolo universitario.
Iniziano a ridursi i livelli medi di permanenza degli studenti nel sistema universitario, anche se tra le criticità va segnalato  un tasso di dispersione dei giovani 18-24enni ancora alto: il 18,2% contro il 13,3% della media Ue.
Per quel che riguarda l'ingresso nel mondo del lavoro, l'apprendistato rimane uno dei principali canali, anche se, a causa della crisi, il numero medio annuo di giovani con contratto di apprendistato si è comunque ridotto.
Benché il 2012 sia l'Anno europeo per l'invecchiamento attivo, l'Italia si caratterizza per bassi livelli di scolarizzazione degli adulti e altrettanto bassi livelli di partecipazione degli over 50 al mercato del lavoro. Anche il contesto territoriale è significativo: nelle città di minori dimensioni la probabilità di non partecipazione supera del 70% quella di chi vive nei centri di maggiori dimensioni. Per le donne la probabilità di non partecipazione supera del 50% quella degli uomini.

Alla presentazione del Rapporto hanno partecipato, tra gli altri, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero, l'assessore alle Attività produttive, Lavoro e Formazione della Regione Toscana Gianfranco Simoncini e l'assessore al Lavoro, Istruzione e Formazione della Regione Lombardia Gianni Rossoni.