Mercato del lavoro, il Cnel presenta il Rapporto 2011/2012

Pubblicato Martedì, 18 settembre 2012

Cambia la struttura del mercato del lavoro in Italia, a tutto svantaggio dei più giovani. La
disoccupazione colpisce, infatti, soprattutto i giovani sotto i 34 anni.
Questo il dato registrato nel Rapporto del Cnel sul mercato del lavoro 2011/2012, presentato a Roma. "Rispetto al 2008 - si legge nel Rapporto - si sono persi oltre un milione di occupati di età
inferiore ai 34 anni, solo parzialmente compensati dalla crescita dell'occupazione di età superiore".
Il fenomeno dell'over - education (lavoro a bassa specializzazione svolto da lavoratori con un livello di istruzione medio - alta) viene alimentato dallo scollamento tra i risultati del sistema formativo e la domanda di lavoro, che finisce per dar luogo a uno scarso livello di valorizzazione del capitale umano. Questo fenomeno appare evidente nelle classi di età giovanile e in particolare tra le giovani laureate, che nel 50% dei casi risultano sotto inquadrate. Come riporta il Rapporto Cnel: "si può prendere in considerazione l'aumento del rischio di svolgere una professione che non valorizzi appieno la preparazione acquisita nel percorso degli studi e la crescente difficoltà di ingresso  nell'occupazione per le persone in possesso di qualifiche medie. Ne conseguirà la permanenza di un'insufficiente livello di valorizzazione del capitale umano e di una netta perdita per lo sviluppo economico del nostro Paese".
Si registra poi un aumento dei "lavoratori aggiunti", di coloro che non lavoravano, ma, a causa di un deterioramento del bilancio familiare, decidono di cercare un impiego: "Un'offerta - si osserva nel Rapporto - non assorbibile dal mercato del lavoro, che è destinata a incrementare la disoccupazione su scala nazionale". Inoltre nel mercato del lavoro nel nostro Paese si sta registrando un graduale processo di "femminilizzazione": processo che, comportando un progressivo processo di emancipazione dagli impegni familiari, potrebbe ampliare le possibilità occupazionali nel settore dei servizi alle famiglie.
Il progressivo invecchiamento della popolazione, la maggiore presenza femminile nel mercato del lavoro e la scarsità dei servizi assistenziali pubblici spinge molte famiglie ad affidare a terzi la gestione degli anziani e della casa: queste attività, insieme al settore edile e quello turistico, spiegano la crescita della quota dei lavoratori stranieri, nonostante la crisi economica attuale.

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