“Il futuro della formazione professionale per i giovani”, la Confap apre il confronto

Pubblicato Venerdì, 27 febbraio 2009
La formazione professionale iniziale come presidio di attenzione per tutti i ragazzi che non riescono ad inserirsi nei percorsi di istruzione convenzionale e possibilità concreta per loro di affrancamento alla vita ed al lavoro. Su questo tema si è concentrata la conferenza organizzata da Confap (Confederazione Nazionale Formazione e Aggiornamento Professionale) a Roma, lo scorso 26 febbraio. Hanno partecipato al dibattito la coordinatrice della IX Commissione Istruzione e formazione della Conferenza delle Regioni e Province autonome Silvia Costa, gli assessori alla Formazione delle Regioni Liguria, Sicilia e Piemonte e il presidente di Confap, Attilio Bondone.
La legge n. 133 del 6 agosto 2008 prevede la definitiva messa a regime dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione nei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale. Sulla base di questa previsione normativa, accolta favorevolmente dagli enti di formazione professionale, il governo dovrebbe contribuire a dotare le Regioni di risorse economiche finalizzate all’attivazione dei percorsi formativi triennali di istruzione e formazione professionale. Sostiene inoltre gli enti nazionali di Fp con un contributo annuo di 13 milioni di euro perché questi mantengano il coordinamento di tutte le sedi formative nei territori per adeguare l’offerta formativa ai livelli essenziali delle prestazioni così come affermati dalla Costituzione (art. 117, lettera m).
Tutti i presenti all’incontro hanno concordato sull’importanza di investire nelle risorse umane, nella formazione dei giovani, non solo in termini di “quantità”, ma anche di “qualità”. La crisi economica attuale, registrata in tutti i settori, non può essere comunque motivo, secondo Massimiliano Costa, assessore alla Formazione della Regione Liguria, per non “investire in risorse umane e quindi nella formazione professionale e continua: un taglio alle risorse significa non dare una prospettiva al Paese”.
Del resto, ha aggiunto l’assessore della Regione Piemonte, Giovanna Pentenero: “La formazione deve essere considerata una delle basi su cui, insieme al sostegno al reddito, proprio di una politica nazionale del welfare attenta, costruire le condizioni per uscire fuori da questa crisi, rafforzati nelle competenze e nel nostro tessuto economico e produttivo”.
Come ha precisato, poi, l’assessore Carmelo Incardona, della Regione Siciliana, è necessario che si punti ad una formazione adeguata e per questo è “essenziale intercettare i fabbisogni delle imprese e delle professioni”.
Ma le preoccupazioni per realizzare un sistema efficace ed efficiente non mancano, come ha precisato Silvia Costa: "L’esperienza dei percorsi triennali integrati tra scuola e formazione professionale, rivolti ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni che consapevolmente hanno effettuato questa scelta o che sono fuoriusciti dalla scuola, e quindi a grave rischio di abbandono e dispersione, rischia di avere una brusca interruzione proprio quando sono diventati ordinamentali. Infatti, ad oggi, il governo non ha ancora stanziato i 240 milioni previsti per il loro finanziamento, cui le Regioni  aggiungono significativi fondi regionali e comunitari”.
“La situazione è molto grave, se si considera che è stata già inviata la circolare per le iscrizioni alle scuole e agli enti di formazione per l’anno scolastico e formativo 2009/2010 e che  non sono utilizzabili Fondi europei per il primo biennio,  in quanto valido per l’assolvimento dell’obbligo, e quindi ordinamentale”.
"Siamo preoccupati, ha ribadito Attilio Bondone, per i ritardi che si susseguono nel portare a compimento questo disegno. Pur consapevoli degli sforzi enormi che l’attuale governo sta compiendo per fronteggiare la grave crisi italiana, gli enti di formazione professionale confidano che venga trovata una soluzione anche per questi giovani che appartengono, a pieno titolo, al sistema educativo di istruzione e formazione”.
 “Per queste ragioni – ha concluso l’assessore Costa - ho aderito all’appello per il rilancio di un’attenzione nazionale al tema della formazione professionale, con particolare riferimento alle giovani generazioni,  anche in attuazione degli accordi Stato-Regioni stipulati.”