Accordo di partenariato, il ministro Trigilia presenta la bozza inviata alla Commissione europea

Pubblicato Mercoledì, 11 dicembre 2013
La bozza di accordo di partenariato per la nuova programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020 è stata illustrata lo scorso 10 dicembre dal ministro per la Coesione Carlo Trigilia. Si tratta del documento in cui sono definiti strategia, risultati attesi, priorità, obiettivi tematici, metodi di intervento e di impiego dei Fondi strutturali.

Questa bozza di Accordo è stata elaborata anche grazie al confronto con i soggetti istituzionali, Ministeri, Regioni, partenariato economico e sociale, ed è stata inviata il 9 dicembre scorso alla Commissione europea, così come concordato tra il ministro per la Coesione Territoriale Carlo Trigilia e il commissario per gli Affari Regionali Johannes Hahn. Dopo le osservazioni della Commissione europea e quelle delle amministrazioni centrali e regionali, delle rappresentanze dei Comuni e del partenariato, il documento sarà rivisto e assumerà la forma definitiva.

La finalità dell’Accordo di partenariato è quella di individuare la modalità migliore per convogliare l’uso dei Fondi disponibili per far fronte alle difficoltà dell’economia italiana e ridurre i problemi di coesione territoriale. Fattori di crisi, processi di riaggiustamento in corso e potenzialità esistenti orientano quindi la scelta degli obiettivi su cui concentrare gli sforzi nell’allocazione dei fondi europei. Gli obiettivi strategici di tipo strutturale sono individuati in: internazionalizzazione, digitalizzazione, innovazione, valorizzazione dei beni culturali e ambientali, qualità dell’istruzione e del capitale umano, lotta alla povertà.

In base a quanto stabilito all’esito del negoziato sul Quadro Finanziario Pluriennale per il 2014-2020, l’Italia beneficerà di un totale di risorse comunitarie pari a 32.268 milioni di euro (incluse le risorse destinate alla cooperazione territoriale per 1.137 milioni di euro e al fondo per gli indigenti per 659 milioni di euro), di cui 7.695 milioni di euro per le regioni più sviluppate, 1.102 milioni di euro per le regioni in transizione, e 22.334 milioni di euro per le regioni meno sviluppate (prezzi correnti). Alla quota comunitaria si aggiungerà il cofinanziamento nazionale a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183 del 1987, preventivato nel d.d.l. per la formazione del bilancio annuale (Legge di Stabilità per il 2014) nella misura di 24 miliardi di euro, nonché la quota di cofinanziamento di fonte regionale da destinare ai Por (quantificabile in una cifra pari al 30 per cento del cofinanziamento complessivo del programma). Il cofinanziamento consentirà, in pratica, di raddoppiare il volume di risorse assegnato dalla Commissione europea.

Agli interventi cofinanziati con i fondi strutturali si affiancheranno anche quelli a valere sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione (Fsc), lo strumento nazionale finalizzato a promuovere la coesione territoriale, attraverso investimenti nelle grandi reti infrastrutturali, immateriali e materiali, che avrà un importo complessivo, nel settennio di programmazione, di circa 54 miliardi di euro. Un’innovazione per il nuovo ciclo sarà costituita dal ricorso prevalente a questo strumento per la realizzazione di grandi reti infrastrutturali, per investimenti pubblici nel campo della prevenzione dei rischi ambientali e per il completamento e miglioramento della rete digitale. Per garantire la funzionalità del Fondo rispetto a queste finalità, il disegno di Legge di Stabilità per il 2014 attualmente in discussione presso le Camere prevede la programmazione del Fondo sviluppo e coesione in stretto rapporto con quella dei fondi strutturali europei.
Nel complesso il volume di risorse per la Coesione Territoriale nel prossimo ciclo 2014-2020 supererà i 100 miliardi di euro.

In allegato i documenti illustrati dal ministro Trigilia.



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