Censis, presentato il 48° Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2014

Pubblicato Venerdì, 05 dicembre 2014

La società delle sette giare, “cioè contenitori caratterizzati da una ricca potenza interna, mondi in cui le dinamiche più significative avvengono all'interno del loro parallelo sobollire, ma senza processi esterni di scambio e di dialettica. Le sette giare sono: i poteri sovranazionali, la politica nazionale, le sedi istituzionali, le minoranze vitali, la gente del quotidiano, il sommerso, il mondo della comunicazione”.
Questa l’analisi presentata nel 48° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2014. Una fotografia in cui i diversi soggetti vivono in se stessi e di se stessi. Ed è alla politica che può essere dato il compito di riprendere “la sua funzione di promotore dell’interesse collettivo” per uscire dalla deflazione che stiamo vivendo, non solo economica.

Il Rapporto, oltre le «Considerazioni generali», presenta un’analisi della società italiana affrontando i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell'anno nell’ambito del lavoro, del welfare, dell’educazione, del mondo dei media.

Sul fronte del lavoro il Rapporto evidenzia un boom di occupati over 50 e la diffusione tra i giovani di lavori “ibridi” e di periodi di inattività. Se da un lato, si legge nella ricerca, è un effetto diretto delle riforme previdenziali entrate a regime, dall'altro contiene in sé le disfunzioni di un mercato del lavoro che chiude le porte alle nuove leve e le spalanca ai lavoratori più anziani, oltre ai numerosi casi di chi sceglie di restare al lavoro pur avendo maturato i requisiti per il pensionamento per non intaccare il livello di reddito e di coloro che si erano chiamati fuori dal mercato del lavoro ma sono stati indotti a rimettersi in gioco dal peggiorare delle condizioni economiche. E' pari al 50,7% la quota dei lavoratori "ibridi" tra gli occupati di età compresa tra i 15 e i 24 anni.

Spiragli incoraggianti emergono però grazie alla voglia di fare dei giovani italiani, i quali aspirano in più casi a creare da sé un business. Il 22% di loro, infatti, ha già avviato una start up o intende seriamente farlo nei prossimi dati. Il Censis sottolinea che il dato è perfettamente in linea con il resto d'Europa.

È di quasi 8 milioni di individui il capitale umano inutilizzato che non si trasforma in energia lavorativa. A questa cifra si arriva se si guarda al numero di disoccupati, che nel 2013 sono più di 3 milioni e si aggiungono i circa 1.780.000 cittadini in età lavorativa inattivi perché scoraggiati e gli oltre 3 milioni di persone che pur non cercando attivamente lavoro sarebbero disponibili a lavorare.

Passi in avanti sono stati compiuti anche nell’alternanza scuola – lavoro: si è passati dai 45.879 studenti coinvolti nel 2006-2007 ai 227.886 del 2012-2013. Sono oggi coinvolte quasi 78.000 strutture ospitanti, tra imprese (il 58,2% del totale), professionisti, strutture pubbliche (enti locali, scuole, Asl, università, camere di commercio, ecc.). Nonostante la vivacità dimostrata, i percorsi di alternanza coinvolgono però appena il 9% degli studenti di scuola secondaria superiore. Per quanto riguarda i percorsi di istruzione tecnica superiore (Its), dal primo periodo di sperimentazione 2010-2012, con 59 Fondazioni e più di 70 percorsi avviati, si è giunti oggi a 64 Fondazioni (più 10 in corso di attivazione), 240 percorsi tra già realizzati, in attuazione e in corso di attivazione, e circa 5.000 studenti. I referenti delle 41 Fondazioni intervistate nell'ambito di una indagine del Censis si dichiarano in maggioranza molto (31,7%) o abbastanza (56,1%) soddisfatti degli esiti occupazionali dei primi diplomati.
RG