Politiche attive per il lavoro, rafforzamento dei CPI e nuovo avvio per Garanzia Giovani

Pubblicato Mercoledì, 21 febbraio 2018

“Un nuovo ruolo dei centri per l’impiego (CPI) nel rilancio delle politiche attive per il lavoro: un obiettivo raggiunto di cui le Regioni sono soddisfatte perché è finalmente terminata la fase transitoria relativa al personale che era iniziata nel 2015”. Lo ha dichiarato Cristina Grieco, assessore al Lavoro della Regione Toscana e Coordinatrice della Commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dal ministero del Lavoro il 20 febbraio. “Senso di responsabilità istituzionale e principio di leale collaborazione – ha spiegato l’assessore Grieco - sono stati i punti cardinali che ci hanno consentito di traghettare le politiche attive per il lavoro verso una governance più equilibrata e più efficiente”. “Oggi si apre una nuova fase con il rafforzamento dei servizi, 1600 unità di personale aggiuntivo, e con la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni: c’è un quadro più chiaro delle responsabilità con i compiti di indirizzo affidati al Governo, quelli di coordinamento che fanno capo all’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) e l’erogazione dei servizi che spetta alle Regioni attraverso specifici modelli organizzativi, più in linea con le esigenze del territorio, e le attività dei centri per l’impiego. Abbiamo cercato di fare sistema raggiungendo con l’accordo unanime di tutte le Regioni, nonostante le diversità organizzative e le specificità territoriali, intese importanti su provvedimenti e riparti fondamentali, arrivando a dare un quadro di certezze per tutti i lavoratori, a tempo determinato e a tempo indeterminato, dei centri per l’impiego”.

Anche il ministro Poletti ha tenuto a sottolineare il piano congiunto tra Governo e Regioni per rafforzare i Centri per l'Impiego, passaggio indispensabile per "il rafforzamento dei sistemi informativi, la formazione degli operatori, lo sviluppo di servizi per le imprese e un maggiore collegamento dei Programmi operativi". "Il Centro per l’impiego - ha aggiunto - è l'unità operativa che agisce nel territorio fondamentale per realizzare una più efficace relazione con i cittadini che cercano lavoro. Se si lavora insieme si raggiungono risultati migliori". "Abbiamo voluto fare un rafforzamento dei centri per l'impiego - ha detto Poletti - la riforma del mercato del lavoro prevede una grande enfasi sulle politiche attive del lavoro ma servono gli strumenti per realizzarle". La nuova organizzazione tra ministero, Anpal, centri per l'impiego è finalizzata a "fare quello che serve", garantendo efficienze e omogeneità dei servizi a livello nazionale.

Ha partecipato ai lavori anche l’assessore sardo al Lavoro Virginia Mura: la Sardegna è la prima Regione in Italia ad aver costituito l'agenzia regionale per le politiche attive, sfruttando gli spazi legislativi offerti dall'autonomia speciale. Mura ha sottolineato che “con la riforma dei servizi e delle politiche attive per il lavoro, avviata dalla giunta e sfociata nella legge regionale 9 del 2016, approvata all’unanimità in consiglio regionale, e con la conseguente costituzione dell’Aspal, abbiamo oggi un’infrastruttura già operativa e che potrà essere ulteriormente rafforzata, che ci ha permesso di sperimentare politiche attive e servizi innovativi e ora ci aiuterà a consolidare i progressi che da tempo registriamo nel mercato del lavoro sardo”.

Durante l’incontro un focus è stato dedicato all’avvio della fase 2 di Garanzia Giovani, il programma europeo lanciato nel 2015 per contrastare la disoccupazione giovanile che può contare, fino al 2020, su ulteriori 1,27 miliardi di euro. "Garanzia Giovani è un programma nuovo e all'inizio è stato difficile farlo partire. Ma alla luce dei risultati di oggi posso dire che quei giudizi a ragione consolidatisi allora andrebbero rivisti", ha commentato il ministro Poletti. Ma il principale risultato di Garanzia Giovani è l'aver ridotto i Neet, quei ragazzi che non studiano né lavorano: "un milione di persone che prima non cercava lavoro ora si è attivato e una parte rilevantissima di questi sono giovani", ha precisato il ministro. I dati certificano come al 58,8% di questi sia stato offerto un tirocinio mentre il 25,7% ha goduto degli incentivi per l'assunzione e il 10,6% ha seguito un corso di formazione. Sembra salire anche il tasso di inserimento occupazionale, la possibilità che a un mese o a sei mesi dalla conclusione degli interventi i giovani risultino ancora occupati o meno. Ad un mese dall'intervento, conclusosi entro il 30 giugno 2017, risultano infatti occupati il 38,6% (era il 34% nel 2016), mentre a 6 mesi risultano ancora occupati il 48,1% (era il 44,7%). La nuova Garanzia Giovani prevede principalmente tre novità: una distribuzione delle risorse finalizzata a intercettare e attivare soprattutto i Neet più svantaggiati; la possibilità di avviare i giovani a un corso di formazione anche dopo l'assunzione per facilitare il loro inserimento; l'opportunità di effettuare un'esperienza di Servizio Civile nei paesi UE per un accrescimento personale e professionale.

Infine il ministro Poletti ha ricordato che ai primi di aprile partirà, dopo una fase di sperimentazione, l'assegno di ricollocazione realizzando "l'ultimo tassello del Jobs Act". 

“Credo che le Regioni abbiano dato un contributo importante anche per l’attuazione del programma Garanzia Giovani, - ha aggiunto l’assessore Grieco - con misure che hanno consentito negli ultimi tre anni di far scendere il tasso di abbandono scolastico e che hanno fatto anche aumentare in modo considerevole le assunzioni incentivate, facendo diminuire la percentuale dei giovani Neet”.

RG