Presentato a Roma il Rapporto Isfol 2008

Pubblicato Giovedì, 20 novembre 2008
Il consueto appuntamento con la presentazione del Rapporto Isfol si è svolto lo scorso 19 novembre a Roma. L’edizione 2008 è stata presentata dal presidente dell’istituto Sergio Trevisanato e commentata poi dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, Silvia Costa, assessore coordinatore della IX Commissione Istruzione, lavoro e ricerca della Conferenza delle Regioni, Jader Cané, vice capo unità B1 Occupazione e inclusione sociale della Commissione europea, Giovanni Bocchieri, segreteria tecnica del ministro dell’Istruzione, università e ricerca.
Il rapporto offre una panoramica sulla situazione europea, sulle sfide che l’Europa lancia: dall’avvio della nuova programmazione delle politiche di coesione al lifelong learning, dalla strategia rinnovata per l’inclusione sociale all’attenzione per le pari opportunità. A seguire ampio spazio è dedicato ai temi del lavoro e della formazione.
L’economia italiana rischia di risentire della debolezza della congiuntura internazionale ed attestarsi su livelli di crescita pressoché nulli, con possibili ripercussioni anche sull’occupazione. La crescita occupazionale continua nel 2007 (+1%) con oltre 23 milioni di occupati, il massimo storico nel nostro Paese. Ma i segnali di rallentamento che si stanno avvertendo fanno presupporre una conseguenza sulla domanda di lavoro, con l’arresto imminente della dinamica espansiva dell’occupazione (al I semestre 2008 si registra infatti una crescita inferiore all’1%). Il tasso di occupazione resta lontano dagli obiettivi di Lisbona e inferiore alla media Ue: nel 2007 è al 58% contro il 65,4%.
Sul fronte del sistema educativo e formativo, nonostante l’evoluzione dei principali indicatori, il ritardo italiano permane. Buoni risultati sono registrati sul tasso di successo nella scuola secondaria superiore da parte di giovani 20 – 24enni (76,3%), è diminuito il divario con il dato medio europeo del numero di coloro che conseguono il titolo (da -7,2,% nel 2000 a - 1,8 % nel 2007); cresce inoltre il numero dei laureati nelle discipline matematiche, scientifiche e tecnologiche. Situazioni problematiche invece si riscontrano nel tasso di abbandono scolastico e formativo dei giovani 18-24enni, pari circa al doppio del 10% fissato a Lisbona e nella bassa partecipazione degli adulti al lifelong learning, dato ancor più rilevante considerato il basso livello di qualificazione della popolazione italiana tra i 25 e i 64 anni.
Specificatamente su questo aspetto è intervenuta l’assessore Silvia Costa, auspicando venga ripresentato “il disegno di legge sull’apprendimento lungo l’arco della vita, condiviso in Conferenza Unificata con il precedente governo”.  Nonostante l’impegno delle Regioni nel settore, “emerge, però, dal Rapporto Isfol, – ha continuato l’assessore – l’esigenza di giungere a un sistema nazionale condiviso di formazione professionale e continua, con risorse nazionali dedicate alle politiche attive del lavoro e dalle azioni formative ricorrenti, che oggi gravano al 90% – impropriamente – sul Fondo sociale europeo, distorcendone la natura addizionale”. Costa ha poi concluso con una nota sull’apprendistato, diventato un contratto di massa che sta perdendo le caratteristiche formative: “Probabilmente – ha detto – bisogna diversificare le forme di accesso dei giovani al mercato del lavoro in maniera chiara e inequivoca, pur garantendo sempre contenuti minimi di formazione, in particolare sui diritti e sulla sicurezza, lasciando all’apprendistato la funzione di un contratto che garantisce la qualità della formazione e la certificazione delle qualifiche e dei percorsi, affidati alle Regioni”.