Politica di coesione, il parere adottato dal Comitato delle Regioni

Pubblicato Venerdì, 23 marzo 2018

“Per le città e le Regioni d’Europa è fondamentale difendere la politica di coesione dell’Unione Europea quale strumento di grande importanza per promuovere lo sviluppo dei territori più sfavoriti, ma anche per far crescere la competitività di tutte le regioni europee, attraverso significativi investimenti nell’innovazione. E tutto questo potrà essere possibile solo a condizione che il Fondo sociale europeo venga difeso prima di tutto nella sua operatività ed in secondo luogo nella sua consistenza finanziaria”. Così si è espressa la presidente della Regione Umbria e coordinatrice della Commissione Affari europei, Catiuscia Marini, relatrice del parere approvato all’unanimità, lo scorso 22 marzo, dal Comitato delle Regioni d’Europa sul tema “Revisione intermedia del Fondo sociale europeo in preparazione della proposta per il periodo successivo al 2020”.

Il parere approvato dal Comitato delle Regioni si pone come obiettivo principale quello di difendere la politica di coesione, non solo per assicurarsi un adeguato livello della dotazione finanziaria, ma anche tutelarne la sua integrità e capacità di continuare a favorire, magari incrementandole, le politiche di inclusione.

Per il post 2020 il parere adottato, nel richiamare l’importanza del Fondo sociale europeo per la “missione” che è chiamato a svolgere anche per il futuro, ne sottolinea le sfide più attuali: lotta alla disoccupazione di lungo periodo; integrazione dei giovani nel mercato del lavoro; invecchiamento della popolazione e emarginazione delle aree interne; integrazione dei migranti; contrasto all’esclusione sociale nelle aree urbane; carenza di competenze ed educazione all’evoluzione tecnologica; contrasto all’esclusione di gruppi svantaggiati; intervento su adulti con basso livello di conoscenze e competenze.

“È molto importante – ha aggiunto la presidente Marini – che il Comitato delle Regioni d’Europa si sia pronunciato, e nel merito, in difesa dell’FSE, dato che nel prossimo futuro l’Unione sarà chiamata a definire il nuovo quadro della programmazione delle risorse comunitarie per il post 2020”. “Non dobbiamo dimenticare – ha precisato Marini – che il Fondo sociale è il più antico tra quelli istituiti dall’Unione europea, ed è anche quello che guarda direttamente ai cittadini: insomma resta uno dei pilastri europei dei diritti sociali. Dunque è importantissimo che le Regioni europee rivendichino, ora, che il FSE resti parte integrante ed irrinunciabile del quadro programmatorio della politica europea di coesione”.

Apprezzamento per il parere è giunto anche da parte della commissaria europea alle Politiche regionali, Corina Cretu, che ha definito “di grande importanza e qualità il lavoro svolto dalla presidente Marini con un parere che ribadisce l’importanza delle politiche per la coesione che il Fondo sociale può e deve continuare a garantire. Una politica che rappresenta il vero volto umano dell’Europa e dimostra, nel concreto, quanto noi teniamo alla qualità della vita dei cittadini europei”.