Banca d'Italia, le Considerazioni finali del governatore

Pubblicato Martedì, 29 maggio 2018

“Il destino dell’Italia è quello dell’Europa. Siamo parte di una grande area economica profondamente integrata, il cui sviluppo determina il nostro e allo stesso tempo ne dipende”. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali, presentate all’assemblea ordinaria dei partecipanti, ha sottolineato il legame tra le politiche del nostro Paese con quelle Ue. “Vi sono fenomeni da governare – ha spiegato – che hanno necessariamente una scala internazionale: l’integrazione economica, il progresso tecnologico, l’immigrazione, la finanza sono questioni che non possono essere gestite nei ristretti confini nazionali. Non ci può essere sviluppo nell’isolamento”.

L’Italia è in una fase di crescita: il Pil è salito nel 2017 dell’1,5%, «più di quanto atteso dai principali previsori», con consumi e investimenti in rialzo ma ancora sotto i livelli della crisi. La disoccupazione è calata dal quasi 13% del 2014 all’11% e l’economia ha mostrato dinamismo in particolare nelle esportazioni, +5,4%. La crisi ha spinto le imprese a rinnovarsi e a innovare anche grazie alle misure di sostegno alle start-up innovative, il credito di imposta per la ricerca e sviluppo, l’iper-ammortamento. Ma la produttività resta ancora bassa e dal punto di vista sociale il divario Nord-Sud non si è ridotto. Negli ultimi dieci anni le famiglie in povertà assoluta sono quasi raddoppiate, fino a sfiorare il 7%, ed è più alta nel Mezzogiorno. «Rispetto al 2007 il Pil è più basso di quasi dieci punti percentuali nel Mezzogiorno, contro circa quattro nel Centro Nord».

Non va dimenticato che "la crescita dell'economia italiana è tuttora inferiore a quella media degli altri Paesi dell'area: lo scorso anno il divario è stato di un punto percentuale" e quindi occorre riformare il sistema per renderlo più efficiente, e "non può essere la facilità di ottenere risultati nel breve periodo a dettare l'agenda", ha sostenuto il governatore. "È a tutti evidente la delicatezza e la straordinarietà del momento che stiamo vivendo" ed è per questo che oltre alla lungimiranza e chiarezza di obiettivi e progetti, serve tener conto delle “compatibilità finanziarie". E muoversi entro le norme: "non possiamo prescindere dai vincoli costituzionali: la tutela del risparmio, l'equilibrio dei conti, il rispetto dei trattati".

Guardando al futuro Visco ha ricordato che ci sono sempre rischi e opportunità: “Sono chiari i rischi posti dal cambiamento tecnologico, dalle tendenze demografiche e migratorie, dalle potenziali guerre commerciali. Opportunità derivano anche in larga misura dalla tecnologia e dal suo stimolare e combinarsi con lo spirito imprenditoriale; per coglierle servono politiche pubbliche appropiate, che sappiano anche proteggere dai rischi”.

Per il futuro, ha concluso il governatore, è importante custodire “il bene insostituibile della fiducia: la fiducia nella forza del nostro paese che, al di là di meschine e squilibrate valutazioni, è grande, sul piano economico e su quello civile; la fiducia nella solidità del nostro risparmio, fondata sulla capacità di superare gli squilibri finanziari, economici e sociali; la fiducia nel nostro futuro, da non disperdere in azioni che non incidono sul potenziale di crescita dell’economia, ma rischiano di ridurlo”.

Per approfondire consulta il sito della Banca d'Italia