Consiglio dell’Unione europea, l’Austria assume la presidenza

Pubblicato Lunedì, 09 luglio 2018

“Un’Europa che protegge” è il motto della presidenza austriaca del Consiglio dell’Unione Europea, l’organo che riunisce su base regolare i ministri europei e che, assieme al Parlamento di Strasburgo, detiene il potere legislativo all’interno dell’Unione. L’Austria ha assunto la carica il 1° luglio e la cederà il prossimo 31 dicembre.

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha illustrato i temi principali che caratterizzeranno il proprio semestre, confermando un’attenzione particolare al tema della sicurezza, dell’immigrazione e della tutela delle frontiere esterne. Altri temi al centro del semestre austriaco saranno, inoltre, la crescita economica tramite la digitalizzazione e l’industria 4.0, nonché la stabilizzazione dei rapporti con il vicinato, con particolare attenzione a territori strategici per Vienna, come i Balcani Occidentali e l’Europa sud-orientale. Kurz ha, inoltre, sottolineato che l’Austria lavorerà per rafforzare il principio di sussidiarietà: l’Europa dovrebbe rivedere e ridurre le aree di interferenza e legislazione delle istituzioni comunitarie, per concentrare la cooperazione su quei temi di prioritaria importanza come produttività e sicurezza. 

La presidenza ha il compito di portare avanti i lavori del Consiglio sulla normativa dell’Unione europea, garantendo la continuità dell’agenda della UE, il corretto svolgimento dei processi legislativi e la cooperazione tra gli Stati membri, agendo come un mediatore leale e neutrale.

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker nei saluti di benvenuto alla presidenza austriaca ha dichiarato: "Dovremo lavorare molto insieme. La Commissione si propone di farlo in amicizia e sotto il segno della comprensione reciproca e sono convinto che il risultato sarà positivo". Juncker ha anche chiesto alla presidenza austriaca di concentrarsi sull'avanzamento del prossimo quadro finanziario pluriennale: "Se finiremo troppo tardi e non saremo pronti il 1° gennaio 2019 – ha sottolineato - perderemo migliaia di borse di ricerca in Europa e non potremo sostenere decine di migliaia di studenti e insegnanti con il programma Erasmus".

Per ulteriori approfondimenti consulta il sito ufficiale della presidenza austriaca