Politica fiscale Ue, la Commissione vara il dibattito per cambiare il processo decisionale

Pubblicato Mercoledì, 23 gennaio 2019

Si apre in Europa un nuovo dibattito sull’iter decisionale nella politica fiscale Ue. La Commissione europea, infatti, ha pubblicato una comunicazione per aprire un confronto sulla riforma del processo decisionale in alcuni settori della politica fiscale.

Attualmente in questo ambito le decisioni devono essere assunte con l’unanimità dei voti tra gli Stati membri: la Commissione, invece, ora propone un calendario per una transizione progressiva e mirata verso il voto a maggioranza qualificata nell'ambito della procedura legislativa ordinaria in alcuni settori della politica fiscale condivisa della UE, come già avviene per la maggior parte degli altri settori delle politiche europee. Questa proposta nasce dalla constatazione che, a causa della regola dell'unanimità, alcune proposte chiave per la crescita, la competitività e l'equità fiscale nel mercato unico sono bloccate da anni e che il Parlamento europeo, democraticamente eletto, ha finora rivestito un ruolo meramente consultivo nel processo decisionale.

L’introduzione del voto a maggioranza qualificata mira a facilitare l’iter e quindi consentire agli Stati membri di raggiungere più rapidamente compromessi più efficaci e democratici in materia di fiscalità. Inoltre, nell'ambito della procedura legislativa ordinaria, le decisioni in materia fiscale beneficerebbero di contributi concreti del Parlamento europeo.

Nella proposta della Commissione non è prevista alcuna modifica delle competenze della UE in materia fiscale né della facoltà di cui dispongono gli Stati membri di fissare le aliquote d'imposta delle persone fisiche o delle società ritenute più idonee. L’obiettivo è di consentire agli Stati membri di esercitare in modo più efficace la sovranità già condivisa per affrontare più rapidamente le sfide comuni.

“Le nostre economie sempre più globalizzate – ha dichiarato Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue - hanno bisogno di sistemi moderni e ambiziosi. Resto fermamente favorevole al passaggio al voto a maggioranza qualificata e a una voce più incisiva del Parlamento europeo per il futuro comune della tassazione nella nostra Unione."

“La regola dell’unanimità in materia fiscale - ha sottolineato Pierre Moscovici, commissario per gli Affari economici e finanziari - appare sempre più politicamente anacronistica, giuridicamente problematica ed economicamente controproducente. Sono pienamente consapevole del carattere sensibile della questione, ma ciò non significa che non se ne possa discutere. Allora avviamo il dibattito".

La Comunicazione Ue prevede una transizione in quattro fasi. Nella fase 1 gli Stati membri concorderebbero di ricorrere al voto a maggioranza qualificata nel caso di misure intese a migliorare la cooperazione e l'assistenza reciproca fra Stati membri nella lotta all'evasione e alla frode fiscale nonché per le iniziative amministrative che agevolano l'operato delle imprese nella UE.

La fase 2 introdurrebbe il voto a maggioranza qualificata in quanto utile strumento per far avanzare le misure nelle quali l'imposizione sostiene altre finalità strategiche, come ad esempio la lotta ai cambiamenti climatici, la protezione dell'ambiente o il miglioramento della salute pubblica.

Il ricorso al voto a maggioranza qualificata nella fase 3 contribuirebbe a modernizzare le norme della UE già armonizzate, come quelle in materia di IVA e di accise.

La fase 4 permetterebbe di passare al voto a maggioranza qualificata per i grandi progetti fiscali, quali la base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società (CCCTB) e un nuovo sistema per l'imposizione dell'economia digitale, la cui necessità, secondo la Commissione, è un'urgenza per garantire un'imposizione equa e competitiva nella UE.

L'odierna comunicazione propone che gli Stati membri prendano in considerazione l'elaborazione delle fasi 3 e 4 entro la fine del 2025.

Per ulteriori approfondimenti puoi consultare il sito della Comunicazione Ue