Banca d’Italia, Visco: “Italia più povera senza Europa”

Pubblicato Venerdì, 31 maggio 2019

“L’appartenenza all’Unione europea è fondamentale per tornare su un sentiero di sviluppo stabile”. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ribadisce nelle sue Considerazioni finali che le colpe dei nostri ritardi non sono imputabili all'appartenenza all'Unione e anzi precisa che “saremmo stati più poveri senza l’Europa; lo diventeremmo se dovessimo farne un avversario”.

Secondo Visco le cause dei nostri ritardi vanno, invece, ricercati altrove: "Quelli che sono percepiti come costi dell'appartenenza nell'area dell'euro sono, in realtà, il frutto del ritardo con cui il Paese ha reagito al cambiamento tecnologico e all'apertura dei mercati a livello globale. Sta a noi maturare la consapevolezza dei problemi e affrontarli, anche con l'aiuto degli strumenti europei". E ancora: "Utilizzare le risorse europee in maniera efficiente deve essere una priorità, superando con decisione i problemi incontrati in passato". E ai fondi comunitari si riferisce anche parlando del Mezzogiorno, che attraverso questi può avere un rilancio.

Inoltre, Visco puntualizza che la produttività e la capacità imprenditoriale dell'Italia "risentono negativamente del progressivo aumento delle quote di giovani e di laureati che ogni anno lasciano l'Italia, riflesso dei ritardi strutturali dell'economia: l'emigrazione dei giovani ha raggiunto lo 0,5% nel 2017, quintuplicandosi nell'arco di dieci anni; quella dei laureati, pari allo 0,4%, è raddoppiata". A questi dati si sommano poi l’invecchiamento della popolazione e la difficoltà del Paese ad attare persone qualificate: "Oggi, per ogni 100 persone in questa classe di età ce ne sono 38 con almeno 65 anni; tra venticinque anni ce ne sarebbero 76. Queste prospettive sono rese più preoccupanti dall'incapacità del Paese di attirare forze di lavoro qualificate dall'estero e dal rischio concreto di continuare anzi a perdere le nostre risorse più qualificate e dinamiche".


Consulta il testo integrale delle Considerazioni finali del Governatore