Relazioni per Paese, la Commissione analizza le grandi sfide socioeconomiche di ciascuno Stato membro

Pubblicato Mercoledì, 26 febbraio 2020

"Muoviamo oggi il primo passo nel cammino che porterà la sostenibilità al centro della politica e dell'azione economica della UE. Le Relazioni per Paese 2020 fanno il punto dei progressi compiuti nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e comprendono una sezione specificamente dedicata alla sostenibilità ambientale. Quest'aspetto va di pari passo con il tema centrale del semestre europeo: le questioni economiche e sociali e la correzione degli squilibri macroeconomici". Paolo Gentiloni, commissario Ue per l'Economia, ha così presentato oggi, 26 febbraio, la pubblicazione delle Relazioni per Paese 2020 che per la prima volta analizzano i progressi degli Stati membri nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, evidenziando le politiche macroeconomiche e occupazionali che possono contribuire a raggiungerli.

L'analisi esposta nelle Relazioni per Paese ricalca le linee della strategia annuale di crescita sostenibile presentata a dicembre 2019, incentrandosi sulla sostenibilità competitiva per costruire un'economia al servizio delle persone e del pianeta. Per ciascuno Stato membro è valutata l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, comprese le relative prestazioni evidenziate nel quadro di valutazione della situazione sociale che lo accompagna. Le Relazioni si concentrano su quattro dimensioni: sostenibilità ambientale, incremento della produttività, equità e stabilità macroeconomica.

Tenendo conto che il Green Deal europeo punta a far sì che l'Europa diventi il primo continente climaticamente neutro entro il 2050, le Relazioni esaminano specificamente le questioni collegate alla sostenibilità ambientale. 

Un’analisi specifica, poi, è dedicata al mercato del lavoro: persistono livelli di disoccupazione sensibilmente diversi da uno Stato membro all'altro, mentre la povertà e l'esclusione sociale continuano a diminuire grazie alla situazione favorevole sul mercato del lavoro. Sarà comunque fondamentale - secondo quanto riportato nelle Relazioni -  l'attuazione concreta del pilastro europeo dei diritti sociali per garantire che, sia sul clima che nel digitale, la transizione avvenga all'insegna della giustizia e dell'equità sociale. Nicolas Schmit, commissario per il Lavoro e i Diritti sociali, ha dichiarato: "L'occupazione è a livelli record in Europa, ma permangono disuguaglianze. Dobbiamo intensificare la lotta per una maggiore uguaglianza potenziando la dimensione sociale del semestre europeo e attuando integralmente il pilastro europeo dei diritti sociali, fra l'altro con la proposta di una disciplina del salario minimo equo, con il rafforzamento dell'agenda per le competenze e con il rilancio della garanzia per i giovani. È questa una conditio sine qua non della riuscita di una transizione verde e digitale che non lasci indietro nessuno".

Sempre sul fronte del lavoro, la Commissione ha adottato una proposta di aggiornamento degli orientamenti in materia di occupazione, che indicano le priorità comuni delle singole politiche nazionali. Fortemente mirata all'obiettivo di realizzare un'economia sociale di mercato sostenibile, la proposta mette gli orientamenti in linea con le quattro dimensioni della strategia annuale di crescita sostenibile e con la comunicazione della Commissione "Un'Europa sociale forte per transizioni giuste". Gli orientamenti aggiornati introducono riferimenti a condizioni di lavoro eque, trasparenti e prevedibili, al miglioramento delle condizioni di lavoro per gli operatori delle piattaforme, al rafforzamento del ruolo delle parti sociali e alla necessità di prestare maggiore attenzione ai gruppi a basso e medio reddito ai fini di una retribuzione equa che permetta un tenore di vita dignitoso.

L'incertezza delle prospettive economiche evidenzia l'importanza delle riforme per rafforzare la crescita potenziale. Le Relazioni per Paese valutano i progressi compiuti dagli Stati membri nell'attuazione delle raccomandazioni specifiche per Paese, ossia gli indirizzi politici mirati che la Commissione propone ogni anno.

Dalle Relazioni l'attuazione delle raccomandazioni adottate nel 2019 risulta essere stata forte nei settori dei servizi finanziari e delle politiche attive del mercato del lavoro; sono invece proseguite a rilento le riforme in settori quali la concorrenza nei servizi e la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche.

Nel complesso gli Stati membri hanno compiuto perlomeno alcuni progressi nell'attuazione di circa due terzi delle raccomandazioni dal 2011, anno in cui è stato istituito il semestre europeo.

Per la progettazione e l'attuazione delle riforme gli Stati membri possono contare sul supporto offerto dal programma di sostegno alle riforme strutturali (SRSP). La Commissione adotta oggi il programma di lavoro annuale dell'SRSP per il 2020, in base al quale per la prima volta tutti i 27 Stati membri riceveranno sostegno per la realizzazione di oltre 240 progetti di riforma.La Commissione proporrà una nuova serie di raccomandazioni specifiche per Paese nella primavera 2020.


In allegato la Relazione per Paese 2020 sull’Italia, al momento disponibile in lingua inglese.

Le singole Relazioni per Paese sono disponibili sul sito dell’Unione.



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