Ecofin, sospeso il Patto di stabilità

Pubblicato Martedì, 24 marzo 2020

"La severa recessione attesa quest'anno richiede una risposta risoluta, ambiziosa e coordinata. Dobbiamo agire con decisione per assicurare che lo shock resti il più breve e limitato possibile, e non crei danni permanenti alle nostre economie e quindi alla sostenibilità delle finanze pubbliche nel medio termine".
Con queste premesse, l'Ecofin ha dato il via libera alla sospensione delle regole del patto di stabilità, durante la riunione, in videoconferenza, del 23 marzo.

In sostanza con questa decisione si consente l'attivazione della 'general escape clause', clausola generale di salvaguardia, del patto di stabilità, che autorizza una deviazione temporanea dal percorso di aggiustamento verso l'Mto, l'obiettivo di medio termine.
Come riportato nelle conclusioni finali dell'incontro: "I ministri rimangono pienamente impegnati nel rispetto del patto di stabilità e crescita. La clausola generale di salvaguardia consentirà alla Commissione e al Consiglio di adottare le necessarie misure di coordinamento politico nel quadro del patto di stabilità e crescita", ma "discostandosi dai requisiti di bilancio che normalmente si applicherebbero, al fine di affrontare le conseguenze economiche della pandemia".

"I ministri delle finanze degli Stati membri della UE concordano con la valutazione della Commissione, come stabilito nella comunicazione del 20 marzo 2020, secondo cui le condizioni per l'uso della clausola generale di salvaguardia del quadro di bilancio UE (una grave recessione economica nell'area dell'euro o nell'Unione nel suo insieme) sono soddisfatte", prosegue ancora la nota ufficiale. 
"L'uso della clausola garantirà - spiega Ecofin - la flessibilità necessaria per adottare tutte le misure necessarie per sostenere i nostri sistemi sanitari e di protezione civile e per proteggere le nostre economie, anche attraverso ulteriori stimoli discrezionali e azioni coordinate" e che verranno "progettate dagli Stati membri, nel caso, per essere tempestive, temporanee e mirate".

"Questo strumento - ha infine precisato Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue e responsabile per l'euro - darà alle autorità nazionali flessibilità extra per indirizzare la loro spesa dove serve maggiormente".