Smart working nelle Regioni, ecco i dati aggiornati

Pubblicato Giovedì, 23 aprile 2020

Tutte le pubbliche amministrazioni si stanno attivando per rendere il lavoro agile una modalità organizzativa ordinaria, così come previsto dal decreto “Cura Italia”.

Con l'emergenza coronavirus - nello specifico dopo la deliberazione del Consiglio dei ministri dello stato di emergenza dovuta al dilagare del "Covid -19" il 31 gennaio scorso - si sta quindi accelerando un cambiamento strutturale che coinvolge l'intero Paese.
La Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sta seguendo la tematica e ha realizzato un dossier, in continuo aggiornamento, in cui vengono raccolti i provvedimenti e i dati attinenti relativi all'implementazione delle modalità di lavoro agile nelle Regioni e Province autonome.

I dati raccolti dalla Segreteria della Conferenza vengono anche ripresi ed elaborati dal Dipartimento della Funzione pubblica, che ha aperto uno spazio web in cui pubblica il monitoraggio sullo smart working nella pubblica ammnistrazione, ma anche, come spiega lo stesso Dipartimento, "documenti e norme di riferimento, dati, strumenti e indicazioni sulle migliori modalità tecniche e organizzative per adottare e implementare lo smart working nelle PA, a supporto delle amministrazioni che stanno sempre più puntando sul lavoro agile".

I dati provenienti dalle Regioni italiane non sono ancora definitivi, ma, secondo il ministro per la pubblica amministrazione,  "molto incoraggianti, perché danno conto dell’enorme sforzo profuso dalla macchina dello Stato per rispondere alle sfide imposte dall’emergenza sanitaria, costruendo al tempo stesso la PA che avremo nel futuro".

 

In allegato il Dossier sull'implementazione dello smart working nelle Regioni e nelle Province autonome nell'emergenza Covid-19, curato dalla Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

 

Consulta il monitoraggio sul lavoro agile del ministro della Funzione pubblica

 



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