Covid-19 e Agenda 2030, il nuovo Rapporto ASviS

Pubblicato Venerdì, 08 maggio 2020

Servono investimenti per sostenere il sistema produttivo, l’occupazione, l’istruzione e per arginare povertà e disuguaglianze, in linea con l’Agenda 2030 e il Green deal europeo. Il nuovo Rapporto “Politiche per fronteggiare la crisi da COVID-19 e realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”, curato da ASviS - Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile e pubblicato il 5 maggio, valuta l’effetto dell'attuale crisi sulle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile, proponendo una serie di azioni ritenute necessarie e urgenti per stimolare la ripresa.

La crisi dovuta al Covid-19 ha avuto un imponente impatto sul capitale economico, sul capitale umano, sul capitale sociale e sul capitale naturale.
Secondo quanto suggerito nel Rapporto, per una vera ripresa occorre un deciso cambio di paradigma produttivo, che consenta al Paese di "rimbalzare in avanti", a tal fine suggerisce una serie di azioni che aiuterebbero lo sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni, economiche, sociali, ambientali e istituzionali, in linea con l’impostazione dell’Unione europea.


Tra le azioni proposte:

- utilizzare rapidamente, e in un’ottica sistemica, i fondi di coesione europei e nazionali della programmazione 2014-2020 ancora non impegnati dallo Stato e dalle Regioni per progetti nel Mezzogiorno;

- cogliere la sfida della didattica a distanza per migliorare l’accesso alla conoscenza, la qualità dell’apprendimento, ridurre le disuguaglianze e offrire anche agli adulti occasioni di formazione continua lungo l’intero arco della vita;

- accelerare la transizione digitale come driver per lo sviluppo sostenibile, da affiancare a misure per la conciliazione tra vita e lavoro attraverso il welfare aziendale e lo smart working, con effetti positivi sulla mobilità e vantaggi per il clima e la qualità dell’aria;

- la semplificazione delle procedure amministrative per consentire un’attivazione rapida degli investimenti pubblici, anche in vista di un utilizzo tempestivo dei futuri fondi europei;

- il ripensamento del ruolo dello Stato, a integrazione e supporto dell’azione del settore privato, per la salvaguardia dei beni comuni e la promozione di comportamenti economici orientati al benessere di tutti;

- considerare centrale il capitale naturale, base della nostra salute, del nostro benessere e del modello di sviluppo, e promuovere un piano di azione per le politiche abitative, la rigenerazione urbana e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio;

- salvaguardare e rafforzare l’infrastruttura culturale, in ogni territorio e a livello nazionale, favorendo una relazione integrata fra mondi della cultura, dell’educazione e del turismo.


‘L’obiettivo delle politiche pubbliche - ha sottolineato Enrico Giovannini, portavoce ASviS - deve essere quello di ridurre al massimo gli effetti negativi dello shock e stimolare la “resilienza trasformativa” del sistema socioeconomico. Per questo si devono “ricostruire” al più presto tutte le forme di capitale deteriorato dalla crisi, specialmente quello umano”.

In allegato il Rapporto ASviS “Politiche per fronteggiare la crisi da COVID-19 e realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.



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