Covid-19, 55 miliardi previsti nel "Decreto Rilancio". Accordo Governo Regioni per la Cig

Pubblicato Giovedì, 14 maggio 2020

“Abbiamo lavorato a questo decreto nella consapevolezza che c'è un Paese in grande difficoltà, c'è una comunità di donne, di persone, in grande sofferenza e la manovra per fronteggiare questa fase di emergenza è una manovra che contiene però anche delle premesse perché questa fase di ripartenza possa già concretizzare una prospettiva di ripresa economica e sociale”. Con queste parole il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha introdotto il cosiddetto "Decreto Rilancio", che contiene misure di sostegno e rilancio "per accompagnare l'economia verso una pronta ripartenza". 

Un decreto legge di 256 articoli, 464 pagine, "un testo complesso”, come lo ha definito lo stesso Conte, studiato per dare sostegno alle imprese, alle famiglie, alla scuola, all’università, alla ricerca, al mondo della disabilità, al sistema sanitario, alle forze dell'ordine, al mondo dello sport, al turismo, al settore edilizio.

Il decreto mobilita 55 miliardi di euro, una cifra paragonabile a circa due leggi di bilancio, di cui 25 miliardi destinati ai lavoratori con la proproga della cassa integrazione e il bonus agli autonomi.
"Questi sono definiti ammortizzatori sociali - ha precisato Conte - io però mi permetto di chiamarli ammortizzatori sociali ed a un tempo economici, perché è vero che proteggono i lavoratori, ma servono anche alle imprese per preservare la loro efficienza produttiva. Ora dobbiamo attivare questi aiuti economici soprattutto a coloro che non hanno ancora ricevuto nulla e fare in modo - ha sottolineato il premier - che arrivino in maniera semplice, rapida e veloce”.
E proprio su questo aspetto Regioni e Governo hanno raggiunto, il 13 maggio, un accordo per eliminare i passaggi superflui nell'erogazione della cassa integrazione.
“Vista la situazione emergenziale determinata dal Covid-19 e viste, in particolare, le ricadute occupazionali dell’emergenza in corso", si legge nell’accordo, si è “ravvisata la necessità e l’urgenza di garantire ai lavoratori, che si trovano in difficoltà, misure e risposte in tempi rapidi”.
Con questo intento Governo e Regioni hanno deciso di "collaborare per la semplificazione delle procedure, per la soluzione dei problemi e per la riduzione delle tempistiche con l’unico obiettivo di garantire un adeguato sostegno ai lavoratori colpiti dall’emergenza”.
Hanno quindi deciso di apportare “modifiche che evitino passaggi ridondanti, incaricando al contempo un unico soggetto responsabile ad espletare pochi e veloci passaggi”. Per questo - prevede l'accordo - “Concordano nell’individuare nell’Inps il soggetto autorizzatore ed erogatore di tutti gli ammortizzatori sociali per l’emergenza Covid, cassa in deroga compresa, ferme restando le specificità delle Province autonome di Trento e Bolzano”.

“L’obiettivo che ha accomunato Stato e Regioni- ha precisato il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini - è quello di individuare procedure e strumenti che possano far arrivare nel più breve tempo possibile i soldi della cassa integrazione in deroga nelle tasche di chi ne ha diritto. In questo frangente - ha concluso Bonaccini - abbiamo utilizzato buonsenso e responsabilità perché l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questa fase è un pericoloso scaricabarile”.

Per approfondimenti, consulta il dettaglio delle misure previste dal "Decreto Rilancio"