Covid-19, la Commissione europea a tutela dei lavoratori stagionali

Pubblicato Mercoledì, 29 luglio 2020

Nuovi orientamenti sono stati promossi dalla Commissione europea per la tutela dei lavoratori stagionali nella Ue nel contesto della pandemia da coronavirus, diretti alle autorità nazionali, agli ispettori del lavoro e alle parti sociali al fine di tutelare i diritti, la salute e la sicurezza dei lavoratori stagionali e garantire che questi siano consapevoli dei loro diritti.

“Ogni anno centinaia di migliaia di uomini e donne sostengono importanti settori dell'economia dell'UE, come quello agroalimentare, svolgendo lavori stagionali. La pandemia da coronavirus – ha spiegato Nicolas Schmit, commissario per il Lavoro e i Diritti sociali - ha messo in luce le difficili condizioni di vita e di lavoro alle quali sono soggetti. Questa situazione deve essere affrontata. I nostri orientamenti fungono da campanello d'allarme affinché gli Stati membri e le imprese si assicurino di adempiere alle proprie funzioni per proteggere quei lavoratori indispensabili, ma vulnerabili”.

Più di 13,7 milioni di cittadini dell'UE vivono o lavorano in uno Stato membro diverso da quello di cui hanno la cittadinanza. Alcuni settori dell'economia europea, in particolar modo in determinati periodi dell'anno, dipendono dal contributo di lavoratori stagionali provenienti da paesi della UE e paesi terzi: secondo le stime della Commissione, la media annuale dei lavoratori stagionali attivi nella UE è compresa tra diverse centinaia di migliaia e un milione.
Per tutelare i lavoratori stagionali, la Commissione europea invita gli Stati membri a intensificare l'applicazione del diritto dell'Unione e del diritto nazionale e a rafforzare le ispezioni sul campo, anche con il sostegno dell'Autorità europea del lavoro.

Gli orientamenti Ue riguardano una serie di aspetti, quali:

- il diritto dei lavoratori stagionali a lavorare in uno Stato membro dell'UE indipendentemente dal fatto che siano cittadini dell'UE o provengano da paesi terzi;
- condizioni di vita e di lavoro adeguate, tra cui distanziamento fisico e appropriate misure di igiene;
- comunicazioni chiare per i lavoratori in merito ai loro diritti;
- lavoro non dichiarato;
- aspetti della sicurezza sociale.

Più nello specifico negli orientamenti la Commissione Ue invita le autorità nazionali e le parti sociali a rinnovare gli sforzi volti ad adempiere al loro ruolo di garanti della corretta applicazione e del rispetto delle norme e raccomanda azioni concrete da attivare sia a livello nazionale sia a livello dell'UE. Ad esempio invita gli Stati membri a:

- adottare tutte le misure necessarie per garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose ai lavoratori stagionali;
- svolgere un'opera di sensibilizzazione sugli obblighi in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL) per quanto riguarda i lavoratori stagionali, a sostenere i datori di lavoro nell'attuazione delle pertinenti disposizioni giuridiche e a fornire informazioni chiare ai lavoratori in una lingua che comprendono;
- fornire orientamenti pratici alle imprese di dimensioni più piccole;
- rafforzare le ispezioni sul campo per garantire la corretta applicazione delle norme in materia di SSL per quanto riguarda i lavoratori stagionali.

Per ulteriori informazioni consulta gli Orientamenti relativi ai lavoratori stagionali nell'UE nel contesto della pandemia di COVID-19