Il ruolo degli enti territoriali nell'attuazione dell'Agenda 2030 nel nuovo Rapporto ASviS

Pubblicato Giovedì, 17 dicembre 2020

L’Italia è ancora lontana dalla sostenibilità economica, sociale e ambientale, ma gli enti territoriali sempre più prendono a riferimento strategico l’Agenda 2030: Regioni, Provincie e Città metropolitane, infatti, guardano al futuro e pianificano le loro strategie usando l’Agenda 2030 dell’Onu. È quanto emerge dal nuovo Rapporto dell’ASviS “I territori e lo sviluppo sostenibile”, strumento che misura se e in che tempi il Paese e i suoi territori riusciranno a raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) a 10 anni dalla scadenza del piano d’azione sottoscritto nel 2015 da 193 Paesi, inclusa l’Italia. 

Il Rapporto quindi non fotografa solo la situazione attuale, ma valuta in termini prospettici la distanza del Paese e dei suoi territori dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030, segnalando punti di forza e di debolezza delle Regioni, delle Province e delle Città, ed esplicita l’impegno delle istituzioni locali per integrare l’Agenda 2030 nei piani strategici.
“Le analisi dell’ASviS mostrano chiaramente che l’Italia non è su un sentiero in linea gli Obiettivi dell’Agenda 2030 e la crisi in atto impatta negativamente su ben nove di essi”, commenta il presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini. “Per questo è necessaria e urgente una mobilitazione di tutte le energie sociali, civili, economiche e istituzionali del Paese ed è fondamentale l’impegno dei territori, e delle loro istituzioni, senza i quali non sarebbe possibile per il Paese raggiungere la sostenibilità economica, sociale e ambientale entro i termini stabiliti dal piano d’azione dell’Onu”.

Secondo i dati raccolti nel Rapporto, entro il 2030 oltre il 60% delle Regioni potrebbe riuscire a ridurre il tasso di mortalità, l’abbandono scolastico e circa il 50% ad aumentare l’uso di energie rinnovabili, in linea con i target dell’Agenda 2030; servirà, invece, un profondo cambio nelle politiche per raggiungere la parità di genere nell’occupazione, per ridurre le disuguaglianze di reddito e il consumo di suolo e raggiungere l’efficienza idrica.

Per maggiori dettagli, consulta il Rapporto “I territori e gli obiettivi di sviluppo sostenibile”.