Brexit, l’intesa in vigore dal 1° gennaio 2021

Pubblicato Martedì, 29 dicembre 2020

Dopo mesi di trattative, alla vigilia di Natale è stato raggiunto un accordo sulla separazione tra Gran Bretagna ed Unione europea: l’intesa entrerà in vigore il 1° gennaio 2021.

“Abbiamo finalmente trovato un accordo - ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea - è buono, equilibrato e la cosa più responsabile da fare per entrambe le parti. I negoziati sono stati difficili, ma era un accordo per cui valeva la pena battersi”. Anche il premier britannico Boris Johnson si è detto soddisfatto dell’accordo raggiunto che rappresenta “un buon deal per tutta Europa“ e che aiuterà la Gran Bretagna a “difendere i posti di lavoro” e “riprendere il nostro destino nelle mani” uscendo dal mercato unico e dall’unione doganale. Johnson ha voluto, inoltre, rivolgersi a tutti i Paesi Ue per sottolineare che “continueremo a essere vostri amici, vostri alleati, vostri sostenitori e non ultimo il vostro principale mercato”.

L’accordo sarà votato dal Parlamento britannico il 30 dicembre prossimo e successivamente dovrà ricevere il via libera di Consiglio europeo ed Europarlamento, per il quale il presidente David Sassoli ha specificato che il voto non arriverà entro fine anno.

L’intesa consiste in tre pilastri principali. Anzitutto c’è un accordo di libero scambio, che riguarda gli scambi di merci e servizi, ma anche altre aree di interesse della Ue, come investimenti, concorrenza, aiuti di Stato, trasparenza fiscale, trasporti, energia, pesca, protezione dei dati e coordinamento sulla previdenza. Entrambe le parti si impegnano a mantenere “un elevato livello” di tutela ambientale, lotta al cambiamento climatico, diritti del lavoro, trasparenza fiscale e aiuti di Stato, con un enforcement efficace, un meccanismo per dirimere le controversie e “la possibilità per entrambe le parti di adottare misure per rimediare” alla violazione della concorrenza equa.

E c’è anche il capitolo Erasmus, che Londra ha deciso di abbandonare perché “estremamente costoso“, al suo posto la Gran Bretagna adotterà una rete di scambi di studi alternativa con tutti i Paesi del mondo chiamata Alan Turing. Inoltre non verrà più riconosciuta la possibilità agli studenti europei di frequentare le università britanniche alle stesse condizioni economiche degli studenti inglesi: la retta infatti sarà triplicata. Per le qualifiche professionali, poi, non verrà più garantito il riconoscimento automatico. Per soggiorni entro i 90 giorni non servirà chiedere il visto, ma non basterà più la sola carta d’identità, sarà necessario il passaporto.

Inoltre, l ’accordo consente la partecipazione del Regno Unito ad una serie di programmi della Ue nel 2021-2027, come Horizon Europe. È previsto un quadro per l’enforcement delle leggi e per la cooperazione giudiziaria. Per quanto riguarda la governance, viene creato un consiglio congiunto, che controllerà l’applicazione dell’accordo e che risolverà le controversie.

Infine l’accordo non copre la politica estera, la sicurezza e la difesa, dal 1° gennaio 2021 quindi non ci sarà un meccanismo per coordinarsi in questi campi. In ogni caso, il Regno Unito lascerà il mercato unico e l’unione doganale, come pure gli accordi internazionali e le politiche dell’Ue: terminerà la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali tra Regno Unito e Ue.